La costruzione

Chiesa abbazialeLa Chiesa abbaziale venne costruita sulla base del rapporto tra il quadrato (legato alla dimensione terrena) ed il cerchio (legato alla dimensione divina).
Per l’elevazione dei muri della chiesa ed il loro orientamento possiamo pensare che i Monaci avessero seguito il seguente procedimento:

  • Veniva stesa a terra una base quadrata di gesso (impasto di gesso e acqua) al fine di poter ottenere perfetto livellamento orizzontale.
  • Inscritto nella base quadrata veniva tracciato un cerchio, ed al suo centro veniva collocato un oggetto verticale che poteva essere un’asta.
  • Attraverso l’ombra minima di mezzogiorno dell’oggetto verticale venivano determinate le posizioni degli assi cardinali Nord, Sud, Est e Ovest.
  • Si suddivideva il cerchio inscritto nel quadrato in parti uguali, con l’esatto orientamento dei punti luce nei solstizi sulle finestre nei lati, ed al centro quello dell’equinozio .

Sono ravvisabili allineamenti astronomici straordinari nella Chiesa, l’asse della monofora centrale della Chiesa abbaziale venne orientato nella direzione in cui sorgeva il sole nel giorno di Pasqua (7 Aprile) del 1135, anno della sua fondazione.
Su questo asse, corrispondente all’asse della navata, sorge il sole agli Equinozi.
Sull’asse della monofora destra sorge la luna alla sua minima declinazione (lunistizio inferiore), mentre sull’asse della monofora sinistra sorge la luna nella sua massima declinazione (lunistizio superiore).
L’asse del rosone centrale venne orientato nella direzione in cui tramontava il sole nei giorni del 5 Aprile e del 25 Agosto (calendario Giuliano) del 1135, anno di fondazione dell’Abbazia.
La chiesa abbaziale è particolare, in quanto non presenta lo schema cistercense a transetto sporgente sul quale si aprono cappelle che fiancheggiano il coro, bensì qui abbiamo una terminazione a tre absidi semicircolari, struttura, questa, tipicamente lombarda, anche nella sistemazione delle campate antistanti.
La datazione della sua fabbricazione è alquanto complicata a causa dei numerosi rifacimenti subiti nel corso dei secoli e di cui si parlerà.

Ciascuno dei due giorni dell’anno, 20 o 21 marzo e 22 o 23 settembre, in cui tutti i punti terrestri, qualsiasi sia la loro latitudine, hanno il dì di ugual durata alla notte; i raggi del Sole sono perpendicolari all’equatore, il circolo d’illuminazione passa per i poli; la Terra si trova nei due punti di intersezione tra l’eclittica e il cerchio dell’equatore celeste.

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