Salendo dalla frazione Villar, un'ottima provinciale ci porta verso i monti di Bagnolo: Montoso, Rucas: luoghi di villeggiatura, d'impianti sciistici ma anche sedi d'estrazione della "pietra di Luserna o gneis di Bagnolo" le cave. Ma prima di raggiungerle facciamo tappa al Santuario della Madonna della Neve a due chilometri dalla provinciale e ben segnalato.
Sui monti comunali, e precisamente sopra una graziosa altura, da cui si domina tutta la sottoposta vallata con stupendo panorama, vi è la Cappella della Madonna della Neve, di giurisdizione di tutte e tre le Parrocchie di Bagnolo.
È un bel Santuario, non si sa nè da chi, nè quando sia stato edificato: però a memoria dei vecchi non vi era lassù che una piccola cappelletta, e poi
poco per volta colle offerte dei fedeli, che dimostravano in questo modo la riconoscenza per le grazie ottenute, si incominciò la fabbrica della Chiesa
attuale (1888), che è bella, ben decorata ed abbastanza ampia.
Vi si celebrano tre feste all'anno: San Grato per cura della parrocchia del
Villar, San Bernardo per cura della parrocchia del Villaretto e quella
principale: Madonna della Neve dalla parrocchia di San Pietro.
Il 23 Maggio 1845 fu portata solennemente la statua della Vergine....
La tranquillità del luogo e la splendida visuale sulla pianura ne fanno meta domenicale di pic-nic.
Il Santuario, aperto nei mesi di Luglio, Agosto e Settembre, è un punto d'incontro e di devozione Mariana veramente imponente.
La nuova fontana alla Madonna della Neve di Bagnolo. Un poderoso lavoro di scavo compiuto in venti giorni. Il nobile esempio d'un parroco valoroso capitano degli Alpini, ferito e decorato di guerra.
Un'ardua impresa.
Già da, vario tempo il Parroco della Parrocchia Maggiore di S. Pietro in Vincoli, aveva divisato di accingersi all'ardua e difficile impresa.
Dopo maturi studi venne scelta una sorgente lungo le pendici orientali del Montoso (m. 1024). Fatta esaminare l'acqua dal Laboratorio Chimico Provinciale di Cuneo, venne questa riconosciuta non solo ottima, ma anche avente caratteristiche medicinali, tipo quella di Fiuggi. I lavori vennero iniziati il 18 Luglio n. s. nell'intento di poter condurre l'acqua al Santuario per l'occasione della Festa che quest'anno cadeva il 6 Agosto.
"Dal Bollettino Parrocchiale dell'Agosto 1930"
Fiaba:"La Madonna delle nevi."
Non è difficile incontrare nelle alte valli delle Alpi, là dove finisce il prato per dar luogo al deserto delle rocce e dei ghiacciai, tabernacoli con dentro una piccola statua della Madonnina detta della Neve.
Tutte queste immagini risalgono ad una, di cui parla una leggenda fiorita intorno alla Rosa dei Banchi.
Si dice che alcuni pastori, cento e cent'anni or sono, abbiano trovato, lungo le rive di un suggestivo laghetto alpino, una statuetta di legno grande come un bambino, una Madonnina scolpita assai ingenuamente.
Colpiti di meraviglia, quei bravi montanari pensarono di rendere il più grande omaggio alla Madre di Dio, trasportandone il rozzo simulacro nel loro paesino, posto assai più in basso; ivi costruirono un tabernacolo piccolo, ma grazioso, dove la statuetta stava proprio bene, riparata da un tetto spiovente di pietra e sempre ornata di fiori.
Grande pero fu la sorpresa e grande il dolore di quella brava gente, quando un brutto giorno si accorse che la Madonnina non c'era più nel tabernacolo : chi mai poteva esser stato così empio, da porre la mano su quel santo legno? O che ci fosse sotto qualche diavoleria?
Stettero tutti pensierosi e tristi per qualche giorno, finché dall'alta montagna giunse una notizia gioiosa : là dove era stata vista la prima volta, i pastori avevano ritrovato intatta la cara statua, lungo le rive del lago.
E allora, interpretando il desiderio della Madonna di star lassù, sul confine del regno desolato dei ghiacci, per portare aiuto a chi ne avesse bisogno, per mostrarvi un segno di gentilezza umana in mezzo alla dura natura insensibile, i valligiani costruirono sul luogo una chiesetta e nel quinto giorno di agosto salgono tutti gli anni, in lunga salmodiante processione, dal fondo valle fin lassù, fino al santuario della Madonnina della Neve, per dirle il loro amore e la loro fede inesauribili.
Lungo il cammino i pastori dei luoghi offrono ciotole di latte ai pellegrini e s'uniscono quindi al gioioso coro che ascende.
"Enc. della Fiaba" di F. Palazzo 1952