Ritornando sulla Provinciale saliamo verso i monti; ecco che ci addentriamo in un altro paese: come una città nel paese. Montoso d'estate è abitata da migliaia di persone che scendono a poche centinaia d'inverno se non nevica.
«Gli esseri umani di tutte le civilizzazioni accordano un valore positivo a ciò che è alto»
Pietro Mainero
Il richiamo al Montoso venne anche dal suo possibile accesso dato, anzitutto, dalla via Cave che, dal capoluogo, passando per il Villar, arriva al Montoso e di lì alle Cave. Carrozzabile che serve per il trasporto a Bagnolo delle lose e dei lastroni di gneis lamellare, che in grande quantità, si estraggono, fin dal!'antichità, dai monti di Bagnolo.
Strada che fu percorsa, dopo l'armistizio del 1943, dalle formazioni partigiane che si sottraevano e mimetizzavano alle incursioni e rastrellamenti tedeschi e fascisti. Strada che servì anche a questi ultimi per raggiungere, con le loro auto colonne, le quote più alte per i loro rastrellamenti che hanno ripetutamente messo a ferro e fuoco le frazioni e le case montane di Bagnolo P.nte con numerose vittime anche civili.
Strada sul cui percorso avvennero numerose battaglie alle colonne tedesche (24 sett. 1944) e sono narrate nelle storie partigiane in molte pubblicazioni.
In memoria di questa forte presenza partigiana, negli anni ’50, sulla vetta del Montoso, accanto alla croce eretta nel 1900, fu costruito un Sacrario per ricordare i partigiani e i civili caduti sui monti. Tutti gli anni nella seconda domenica di luglio viene celebrata: la S. Messa, seguita dal culto Evangelico, per i caduti Valdesi, celebrato dal loro
Pastore; e da un Rabbino per i Caduti Ebrei.
Una passeggiata con punti panoramici sulla pianura: da Montoso (località Rucas) alla P. d'Ostanetta,attraverso la Cima Bassa Grande e la P. Rumella