Tra le borgate di Bobbio
  • Partenza e arrivo: Strada per il Podio (m.732)
  • Dislivello: 700 m.

I Tempi: 3-4 ore.

L'itinerario, percorribile durante tutto l'anno, consente di scoprire le borgate di valle e i primi alpeggi di media montagna della zona di Bobbio Pellice. 

Una variante, con qualche passaggio tecnico, percorre il selvaggio imbocco del vallone del Cruello.


Fourèst dal latino foris ( al di fuori d'un centro fortificato o cintato) di Sère Cruèl (m. 1336). La Cinta Sandroûn, che parte dal m. Cournoûr e cinge, come dice il nome, la valle del Subiàsc a SW, giunta al suo termine si divide in vari contrafforti di cui uno in direzione di Sud viene a terminare sul Pellice poco lontano dalla stretta di Malpertus. Esso sperone si distacca dal crinale con un declivio molto sensibile che poi va raddolcendosi, tanto da formare dei ripiani, finché per ultimo si precipita sul fondo valle. Sono evidentissime le conseguenze delle azioni diluvio-glaciali. Sul ripiano a dolce pendìo, è stato costruito Sère Cruèl Il nome Cruèl vorrebbe indicare la 
        Civetta ed è applicato oltre che al fourèst anche al torrente che 
        percorre il vallone di Giuliano

Il Sère Le località denominate Sère sono 
        numerose nella valle. Il nome significa piano inclinato; il diminutivo 
        è Sarei, toponimo pure assai frequente. Si può stabilire che in 
        generale il nome Sère si adopera per i villaggi, quello di Sarei per 
        case isolate, oppure anche per località deserte., che si trova (come nel caso di tutti i Sère) in posizione alta e dominante rispetto al fourèst Cruèl dal quale prende il nome, è ricordato nella storia appunto per il valore della sua posizione strategica. Esso domina infatti il vallone Cruèl o di Giuliano ed è un'ottima vedetta per tutta la media val Pellice. I Valdesi che combatterono feroci battaglie in queste località hanno sempre ritenuto il Sère come la chiave dell'offesa e della difesa. Quindi non farà meraviglia se il Sère è ricordato soventi volte nella storia valdese, dalla quale storia del resto sappiamo che fu abitato permanentemente fino al sec. XVIII, cioè fino all'epoca in cui i Valdesi poterono essere più tranquilli. La forma del fourèst risente delle lotte che si svolsero intorno ; a forma triangolare per ragioni morfologiche, presenta all'esterno l'aspetto di un villagio murato ; le facciate delle case difatti guardano in generale verso l'interno del triangolo. Mancano i balconi, e le costruzioni in legname sono ridotte al minimo per tema d'incendi già provati nei tempi passati. Quest'assenza di balconi denota altresì l'antichità delle costruzioni, ci riporta cioè al periodo in cui anche le abitazioni permanenti venivano costruite colla massima semplicità. Le nuove costruzioni sorsero non a danno delle culture che attorniano il villaggio ma a danno degli intervalli tra casa e casa. Il Sère è in conclusione il fourèst che più ritiene dell'abitazione valdese primitiva : esso fa parte di una zona (Cruèl-Subiàsc delle abitazioni permanenti) in cui l'influenza valdese ha lasciate più spiccate orme (vedi cartina della zona): è la zona in cui altri elementi etnici e religiosi non hanno potuto cancellare le antiche tradizioni agricolo-pastorali ; è insomma la zona tipica e il Sère Cruèl il fourèst agglomerato agricolo-pastorale che si potrebbe portare come - esempio - degli antichi villaggi di puro sfruttamento valdese. I discendenti degli antichi abitanti di Sère Cruèl sono oggigiorno nelle case sparse della costa tra il fondo valle e la zona dei campi.

da "Memorie geografiche" di Giotto Dainelli Firenze 1918