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Frammenti di storia

Don Cavallotti 

Mons.don Cavallotti

Nel 18 novembre 1894, quando si inaugurò la nuova chiesa, il teologo Gianbattista Cavallotti era vice-curato nella chiesa parrocchiale di San Pietro in vincoli (era Piore e Vicario foraneo Don Francesco Bertero dal dicembre1887).
Quando fu nominato Parroco si occupò con sacrificio, a sistemare le passività della nuova chiesa 
Sotto la spinta dell’Enciclica Rerum Novarum di Leone XIII («...riunisca in un sol nerbo le forze vive della nostra parrocchia, per il conseguimento di quella restaurazione morale e sociale dei ceti più emarginati della società, che è nei desideri del Papa... Con l'augurio che i sacerdoti che sono alla testa del movimento cattolico vengano a portare la loro parola » dal Bollettino parrocchiale, novembre 1908.)
Fondò Il 29 novembre 1908, nella chiesa della locale Confraternita, la Cassa rurale di Bagnolo Piemonte e ne assunse la direzione. Creò varie opere sociali: il collegio San Giuseppe, il Seminario, le scuole(quarta, quinta e sesta classe), un corso permanente di addestramento all’agricoltura, due circoli giovanili , uno femminile ed uno maschile oltre all’oratorio.
Nel 1911 costituì una “cooperativa di frutta” che fece seriamente concorrenza a molti commercianti del settore e si andò consolidando anche durante la Prima guerra mondiale, riuscendo ad abbassare i prezzi sul mercato torinese di 2 o 3 lire per quintale, limitando l'opera speculativa degli intermediari. In breve, anche la Germania fu invasa da mele di Bagnolo e di Barge. Addirittura, nel 1916 vennero a Bagnolo due delegati del Governo Britannico, per meglio conoscere i prodotti e definirne le condizioni di esportazione verso il Commonwealth. Aprì succursali a Moretta, Venasca, Benevagienna, Mondovì e Torino.
Nel 1912 fu pubblicata un'ordinanza del Pontefice il quale vietava ai sacerdoti di amministrare aziende commerciali ed allora Don Cavallotti dovette abbandonare l'ufficio presso la Cassa di Bagnolo conservando però la nomina di direttore (assistente ecclesiastico) dotato di “diritto di veto” nel caso le decisioni dell’assemblea fossero in contrasto con l’orientamento religioso o morale , nonché contro il buon andamento della parrocchia(arrt.63-65 dello statuto interno). Per disposizione statutaria l'opera del direttore era gratuita e d'altronde la Cassa pagava un terzo vicecurato che suppliva in parrocchia il Cavallotti occupato per la Cassa.
Dopo la guerra, le redini della Cassa dovettero sempre più sfuggire di mano a don Cavallotti, per finire in quelle dell'on. Zaccone. Grandi somme furono spese per sostenere le campagne elettorali di Zaccone che si guadagnò, con l'elezione, la medaglietta da deputato e l'immunità parlamentare  
16 maggio1923 Fallimento della Cassa Rurale di Bagnolo Piemonte con il successivo arresto (23 maggio 1923) e la condanna a cinque anni di reclusione ed a 800 lire di multa col condono di tre mesi.
Morì a Roma in povertà assoluta 


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