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Frammenti dai Giornali

dalla Gazzetta del Popolo 17 maggio 1923

Il piano dell'on. Zaccone 


Più interessante è invece sapere come i dirigenti della Cassa fallita intendono affrontare la situazione, in qual modo tutelare i soci che la loro incapacità amministrativa trascinò alla rovina. L'on. Zaccone, il quale. dopo il ritiro volontario di don Cavallotti. ha prese nelle sue mani la " difesa dei soci ", svolge da due giorni un'attività molto intensa. Superati i primi momenti di perplessità e d'incertezza subito convocò, in un locale estraneo alla Cassa, un gruppo di soci ai quali riferì sulla situazione, prospettando un pianto d'azione da svolgere nell'interesse dei consociati. Il discorso pronunciato dall'on. Zaccone - si afferma - ha avuto, nonostante la gravità, della situazione a tutti evidente, un tono ottimista e fiducioso. Circa il piano difensivo da lui concepito per attenuare le conseguenze del dissesto suoi soci della Cassa di Bagnolo abbiamo raccolto informazioni a fonte autorevolissima. Sostanzialmente esso consisterebbe in questo: nel fare cioè ogni sforzo possibile per coinvolgere nel fallimento le altre casse,consorziate con quella di Bagnolo che sono ventuna.
Secondo quanto si afferma nell'entourage dell'on. Zaccone, queste 21 casse consorziate. avrebbero assunto impegni scritti e firmati dai singoli amministratori, con quella di Bagnolo e costituirebbero (dicono) una società di fatto. Secondo gli "zacconiani ", ciò basterebbe per rendere i soci delle 21 casse consorziate corresponsabili in solido del fallimento della Bagnolo, provocando di conseguenza il fallimento di tutte le casse stesse che contano complessivamente 10 mila soci.
In tal modo - dicono I fautori di questo piano - il dissesto che, con le spese del vasto fallimento, ammonterà presumibilmente a circa 12 milioni, potrebbe essere colmato con meno di 1500 lire per ognuno dei 10 mila associati nelle casse consorziate.
L'on. Zaccone lavora attivamente alla realizzazione di questo piano e oggi stesso si è recato a Cuneo e a Saluzzo con il curatore della Bagnolo per farlo accettare dalle competenti autorità.. Nulla risulta a Bagnolo sull'esito dei tentativi di Zaccone. I pochi che sono informati del piano, soci della Bagnolo, naturalmente lo approvano, ma saranno dello stesso avviso i soci delle altre 21 casse? Sapremo forse domani stesso se l'un. Zaccone è riuscito nel suo intento. Per ora intanto su Bagnolo è piombata una cupezza indicibile, desolante


 

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