Tratto da:"Dizionario G.S.S.C. degli stati di S.M. il RE di SARDEGNA" del 1834


Questo borgo sta a scirocco di Saluzzo, da cui è distante 9 miglia circa, ed a greco di Torino, da cui e 20 miglia lontano. Delle sue strade comunali, una da levante mette a Cavour, l'altra da mezzodi conduce a Barge, la terza da settentrione scorge a Bibiana, villaggi da esso distanti circa 2 miglia di Piemonte. Dividesi in borgo di Bagnolo, e nelle due borgate del Villaro, e di Villaretto. A tre miglia dal luogo principale del comune, sui monti di esso, ha la sorgente il Grana, che si scarica nel Po in vicinanza di Staffarda riceve nel suo corso il cosidetto Rivo Secco, e non pochi rigagnoli, che tutti nascono sui monti del comune, i quali occupano la metà circa del suo territorio. A questi monti che sono una parte della catena del Vesolo, si sale per malagevoli sentieri. Le loro falde sono piantate di viti e di castagni. Le sommità forniscono nella state eccellenti pascoli. I faggi, i larici e gli abeti vi allignano molto bene. Contengono essi cave di lavagna. Il buon vino, che vi si fa in copia, le castagne, i bozzoli d'ottima qualità, il grosso bestiame, i majali, il carbone, le lavagne, che costì lavorate si trasportano anche a Torino per la costruttura dei tetti, formano la ricchezza del comune. Sonovi tre chiese parrocchiali, la prima nel borgo consacrata a S. Pietro in vincoli con titolo di priorato; la seconda nella borgata del Villaro, sotto l'invocazione di S. Giovanni Battista, 1011 titolo prevostale; la terza nel luogo del Villaretto, dedicata a S. Giovanni evangelista, con nome di pievania. In quella del Villaro si ammira un bel dipinto creduto del Moncalvo. Esso rappresenta Nostra Donna del Carmelo sedente, il bambino Gesù che le sta in pie sulle ginocchia, e varii angioli, che suonano diversi istromenti. Alla festa della Madonna del Carmelo, che quivi si celebra in ogni anno nella domenica successiva il giorno 15 di luglio, intervengono dai paesi circonvicini parecchie migliaja di persone con segni di grande lietezza. Queste tre antichissime parrocchiali sono menzionate nella bolla di Eugenio III del 1148, il quale pontefice le sottomise al monastero dei canonici d'Oulx, e sono anche rammentate in una bolla di Alessandro III del 1172. In Bagnolo si fanno due annue fiere, massimamente per la vendita del vario bestiame: una addì 4 di aprile, e l'altra addì 8 di settembre. Nel mercoledì di ogni settimana vi si tiene un mercato anche pel traffico del bestiame, o principalmente dei majali, ma non è frequentato che nell'Invernale stagione. Si usano i pesi, le misure, e le monete del Piemonte. Gli abitanti sono di forte complessione, per lo pìù di alta statura, d'indole vivace, e molto atti all'agricoltura.

Apri pagina