Alla Grotta del Rio Martino (necessaria una guida per la visita) non si arriva in auto.
Da Crissolo, attraversato il ponticello sul Po da Piazza Duca degli Abruzzi, si infila il ripido sentiero che immediatamente si para di fronte. Lo si percorre sino a raggiungere il sentiero grande che sale ai Fornai.
Si cammina su esso una decina di minuti e poi lo si abbandona per un piccolo sentiero che, indicato da un cartello del Comune di Crissolo «Alla Grotta di Rio Martino», si addentra nel bosco in direzione ovest, verso il Pian del Re. Corre pressoché in piano. Poi d'un tratto s'impenna ed in alto appare un antro.
È la Balma del Rio Martino, come da secoli la tradizione ricorda la grotta in Crissolo.
La grotta ricca di formazioni stalattitiche e stalagmitiche, è stata riconosciuta come Sito di Interesse Comunitario in quanto si tratta del più importante sito di svernamento (a livello nazionale è l'unico tuttora conosciuto) di un piccolo pipistrello, il Barbastello.
Proprio per evitare di disturbare i pipistrelli durante il delicato periodo di ibernazione, si sconsiglia la visita della grotta da Ottobre ad Aprile.
Barbastello Comune (Barbastella barbastellus) Lunghezza: 44-60 mm. Apertura alare:240-290 mm. Peso: 6-14 g.
E’ un pipistrello di piccole dimensioni, riconoscibile per la forma del muso molto schiacciata. Il dorso è scuro, il ventre è grigio-topo. Si rifugia nelle fessure degli edifici ma sembra sverni in grotte e nelle cavità degli alberi. A volte caccia anche di giorno e con il cattivo tempo, a 4-5 m. da terra o sul pelo dell'acqua. Le prede sono piccoli insetti e artropodi catturati in volo o sugli alberi. Il volo è agile e manovrato. Gli accoppiamenti avvengono tra la tarda estate e l'inizio dell'inverno. I parti, a volte gemellari, iniziano da metà giugno. E’ una specie considerata in pericolo di estinzione.
...la balma del rio Martino, da un rivo di tal nome che esce poco inferiormente al fianco della caverna: essa è posta quasi alla metà della montagna, che sorge a rimpetto di Crissolo , a tre quarti d'ora di marcia da quest'abitato, ed in elevazione di m. 1450: l' entrata è di quindici metri d'altezza, ed ha poco meno d'ampiezza, e di profondità, ma va per altro a finire in modo angusto e ristretto...
Sulla sinistra, guardando l'antro, un'iscrizione scolpita nella roccia: «La Sezione Torinese - del Club Alpino Italiano - a sicuro passo nella caverna - apriva per essa agevole sentiero - solennemente inaugurato - addì 23 luglio 1978». Prima di allora la visita era alquanto difficoltosa.
...Appena giunti in quel sito si discende per lo spazio di venticinque a trenta passi, e si trova subito il detto rivo, del quale conviene risalire il corso nelle viscere della montagna, e che ora si presenta allo scoperto, ora nasconde fra sassi le sue acque, delle quali se ne sente però sempre il mormorio.
Bisogna penetrare nella caverna con lumi, e fiaccole per non rimanere intieramente all'oscuro; è questa pressochè tutta incrostata di stalattiti di stalagmiti: bianchiccia è l'arena del suolo: la sua lunghezza totale è di metri 600 all'incirca: varia n'è l'altezza, in alcuni siti di dieci a quindici metri, in altri appena di cinque a sei; la larghezza fatta una media è di m.10, quantunque in qualche luogo sia minore di cinque...
Il Rio Martino lo si vede sbucare una cinquantina di metri in basso, nel valloncello che scende al Po.