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Frammenti dai Giornali

dalla Gazzetta del Popolo 02 giugno 1923

L'assemblea dei creditori della Cassa rurale di Bagnolo

Saluzzo, 2 giugno:
Oggi giorno di mercato, c'è a Saluzzo grande animazione. Le vie, le vaste piazze, i portici, i caffè, gli alberghi sono affollati di gente, contadini in gran parte, che comprano e vendono merci. discutendo vivacemente d'ogni sorta d'affari.
Ma il movimento è oggi un po' più accentuato del solito per la presenza di molta gente che è venuta a Saluzzo non per comprare o vendere merci, ma per l'assemblea dei creditori della fallita Cassa di Bagnolo, che è convocata per le ore 10, in Tribunale.
L'avvenimento non è certo comune e la popolazione, che molto probabilmente lo ignora, osserva con curiosità i gruppi di sacerdoti e di signori che portano sotto braccio borse di cuoio gonfie di documenti, i quali, traversando le vie centrali si avviano lentamente verso il Tribunale. Sono le otto appena e l'assemblea non è indetta che per le dieci.
Del fallimento della Bagnolo e dei cento progetti di sistemazione che sono stati apprestati per rendere meno grave la soluzione della crisi, della esistenza o meno della " società di fatto ", delle responsabilità dell'onorevole Zaccone e di don Cavallotti se ne è discusso per due ore in treno. Abbiamo sentito tutte le tesi, tutte le campane; distinti professionisti che erano con noi hanno lungamente, appassionatamente e cordialmente disputato tra loro, sostenendo i più vari punti di vista, sviscerando la questione in tutti i sensi nell'interesse delle casse o dei creditori privati, di cui saranno rappresentanti nell'imminente adunanza.
La discussione tra deputati, avvocati, ragionieri, amministratori delle casse creditrici minaccia di continuare anche in attesa che giunga l'ora della seduta. L'urto di interessi si delinea profondo e complicato: molti milioni sono in ballo, gli averi di tanta gente sembrano compromessi. La questione è evidente, merita di essere studiata e seguita con grande attenzione, è d'interesse generale, ma la mattinata è così deliziosa e Saluzzo così bella che non sappiamo resistere alle insistenze di un amico caro che ci vuol condurre su per i viottoli solitari al Castello, a San Giovanni, a Casa Cavazza. Passiamo in via Ludovico II, in piazza dei Mondagli, ov'è la casa dove nacque il Pellico, poi facciamo la salita Malacarne, silenziosa, quasi deserta. Sulla piazza del Castello dei soldati giocano a bocce. La Casa Cavazza non la si può visitare che dopo le dieci, ma il magnifico portone in legno scolpito è già aperto. Entriamo un attimo nel cortile, ma subito usciamo col proposito di tornare, se la seduta terminerà per tempo, nel pomeriggio, prima delle 16. Visitiamo rapidamente San Giovanni col suo chiostro suggestivo e il giardinetto fiorito. Lasciamo per un'altra volta il coro che è una meraviglia. Le due ore sono volate in un baleno tra silenzi e bellezze piene di fascino: scendiamo al Tribunale, ove cose più tristi e più rumorose ci attendono.
Sulla porta, sullo scalone, nei corridoi, nell'aula, c'è molta animazione e le discussioni fervono. L'on. Tupini ci avvicina e ci passa il comunicato ufficiale della seduta tenutasi ieri a Torino tra gli esponenti delle Casse rurali piemontesi
Quando il rag. Bottino termina la lettura molti fra il pubblico esclamano ripetutamente " Bravo, bravo! "; qualcuno applaude verso l'on. Zaccone, che ha assistito impassibile alla lettura del suo atto d'accusa. L'avv. Frola, a nome dei soci falliti della Bagnolo, domanda l'applicazione dell'esercizio provvisorio per evitare conseguenze e complicazioni dannosissime a cui vanno incontro i suoi patrocinati. La questione è stata gia presa in esame dal curatore e una decisione in proposito sarà presa appena possibile.
Si procede quindi alla nomina di una unica Commissione di vigilanza. 
A far parte della Delegazione sono stati scelti: il prof. Giuseppe Broglia, l'avv. Attiglio Piccioni, l'avv. Giovanni Frola, l'avv. Giovenale Gamna e l'ing. Filippo Bertarelli di Barge.
La lista, dopo breve discussione, viene votata a grande maggioranza. A presiedere la Delegazione viene eletto il prof. Broglia. Con questa elezione, l'assemblea si chiude.
Sono le 16 passate. Casa Cavazza è ormai chiusa, il mercato è finito, la città ha ripreso; il suo aspetto normale di ogni giorno: tutto torna calmo e tranquillo. Solo alla stazione; si nota un po' di movimento: sono i creditori della Bagnolo che ripartono per le loro case. L'assemblea, in complesso, ha diffuso un senso di ottimismo e di speranza tra di essi. La volontà di salvare, nel miglior modo possibile, la situazione c'è in tutti. Saranno necessari dei sacrifizi, che molti sembrano ora, disposti a fare pur di sottrarsi a nuovi guai. C'è, si afferma, chi offre cospicui; contributi. Un concordato appare possibile, sulle basi che ieri annunciammo, al 66 per cento. Ma la sistemazione, si pensa, non deve salvare i colpevoli, qualunque sia il posto che occupano!



 

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