staffarda

L’abbazia di Staffarda

abbazia polidoriL'Abbazia di Staffarda sorge sui resti di una chiesa campestre che forse aveva già coagulato attorno a sé un piccolo nucleo abitativo, fatto sicuramente non insolito per un'abbazia, a sua volta edificata su di una costruzione romana. Lì sotto dovrebbe trovarsi un tempio celtico (secondo alcuni studiosi
addirittura pre-celtico ).
L'Abbazia era, nel periodo di occupazione romana, alla confluenza dell'organizzazione territoriale delle località di Pollentia, di Forum Vibii e di Augusta Bagiennorum.
In quest'area esterna prevaleva l'economia del bosco, del prato e della palude e quindi della caccia, del pascolo e della pesca, .
L'occupazione del suolo è attestata dalle tracce delle necropoli, non a caso situate vicino ai luoghi dedicati al culto.
 Un epigrafe sepolcrale è stata dissotterrata nel 1811 a Staffarda ed era alla profondità di tre piedi sotto il pavimento di una stalla. Essa riporta:scritta romana staffardaSi tratta di una lastra marmorea di cm. 88 x 58, in cattivo stato di conservazione (ora al Museo di Antichità di Torino). II testo, puntualmente datato, si presenta nelle forme dell'epigrafia rustica del sec. VII. L'iscrizione, originaria del sito, è probabilmente la testimonianza di qualcosa che ha preceduto l'insediamento monastico cistercense. A dar corpo a questa ipotesi concorre la notizia di avanzi di muri e di cotti romani che si trovano nella regione compresa fra il torrente Ghiandone ed il Po a nord di Staffarda, come pure nel sottosuolo dei prati a destra della strada provinciale da Saluzzo a Cavour, presso l'abbazia.

 

Abbazia di Santa Maria di Staffarda [da flickr by Raffaele Pagani]

Abbazia di Santa Maria di Staffarda