Quella raffigurata è la navata destra dell'abbazia.
Come si vede la rosa, quello strano disegno circolare, si presenta quasi fuori posto, ed interrompe la cornice della finestra come se fosse già preesistente.
Siamo in una abbazia cistercense che segue la regola di san Benedetto, naturalmente anche per quanto riguarda la modalità di costruzione dei templi. È interessante la penuria di statue e decorazioni nell'abbazia: la regola benedettina infatti richiedeva una purezza ascetica dei locali senza che quadri o sculture potessero deviare la mente dei monaci. Perciò non ci sono dubbi che si tratti di un simbolo nel senso più alto del termine. Un "mandala" cristiano in piena regola.
(I simboli mandalici sono utilizzati da sempre anche per rappresentare la natura, la creazione e il mondo così come l'energia che muove l’intero universo e rappresentano il viaggio interiore e la crescita spirituale dell’uomo. Ma il Mandala ha un significato spirituale anche nel Buddhismo e nell’Induismo: può segnare un passaggio importante del nostro viaggio interiore, il momento di presa di coscienza, l'accettazione di un dolore oppure di un importante cambiamento.)
La collocazione al termine della navata destra (non esiste nulla di analogo a sinistra) non può certo essere casuale.
L'abbazia è correttamente orientata secondo l'asse est-ovest. E l'asse della monofora centrale intercetta il sorgere del sole agli equinozi. A partire da questa considerazioni le monofore delle absidi destre e sinistra possono definire i punti in cui sorge il sole nelle massime declinazioni, estiva ed invernale, nei solstizi.
Se questa considerazione è esatta (dipende dal punto preso a riferimento per l'osservatore) possiamo dire che la 'rosa':
- è più a sud rispetto al sole che nasce nella minima declinazione (solstizio d'inverno)
- è più in basso rispetto al sole che nasce nella minima declinazione.
Questo particolare 'sole', quindi, si trova in una posizione 'impossibile' e precedente al solstizio d'inverno e all'alba; dal punto di vista simbolico può rappresentare ciò che viene prima del movimento del mondo e del giorno.
La base: simboli puri.
La rosa si presenta in compagnia di una campanella con corda e di una croce 'templare' o croce patente (croce con le braccia che vanno allargandosi verso l'esterno).
Sotto la campana parte la scala (33 gradini) che porta al dormitorio dei monaci secondo la regola benedettina, che prevedeva un accesso diretto tra i due locali.
All'inizio di questo lungo viaggio per scoprire gli intrecci della rosa di Staffarda si deve parlare di simboli-base.
Il punto è l'essenza, l'inizio; il cerchio.
Dio è un cerchio, o meglio, l'emanazione a noi intelligibile di Dio è un cerchio.
Possiamo dire con Agostino: Deus est circulus cuius centrum est ubique, peripheria vere nusquam [Dio è un cerchio il cui centro è ovunque e la cui circonferenza non è in nessun luogo].
La rosa
A questo punto procediamo nella costruzione aggiungendo per simmetria quattro cerchi che hanno centro nelle quattro 'punte' dei petali:
Ai cinque cerchi precedenti (il primo - Dio, gli altri quattro - manifestazione nelle quattro direzioni, espressione nella materialità del mondo) ne aggiungiamo altri quattro che 'raffinano' l'espressione di Dio nel mondo materiale; otteniamo così nove cerchi, quello centrale più le otto direzioni individuate dalla rosa dei venti.
Su questi cerchi possiamo cominciare ad individuare il primo abbozzo della 'rosa':
A questo punto non siamo ancora arrivati alla 'vera' forma della rosa
La rosa infatti assume una connotazione dinamica: se volete costruire la forma della vera rosa dovete spingere all'esterno gli otto cerchi periferici.
Come una galassia in espansione ci vuole cioè una forza che allontani dal centro: ci vuole l'evoluzione, il tempo, ci vuole la vita.
Solo a questo punto avviene la magia: la sovrapposizione con l'originale combacia:Non resta che cercare l'ultimo dei significati; il doppio cerchio.
Abbiamo già accennato al fatto che vogliano alludere ad una doppia natura; normalmente si intende una natura divina, esterna, ed una più vicina all'uomo, più 'interna'.
Analizzando i colori infatti si nota che il cerchio esterno è verde, quello interno è blu.
Nella simbologia dei colori il verde è sicuramente un forte indicatore di materialità, il blu di spiritualità altissima.